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giurisprudenza

In tema di adozione, la comunicazione, effettuata da parte del cancelliere mediante posta elettronica certificata (PEC), del testo integrale della sentenza resa dalla corte di appello è idonea a far decorrere il termine breve di trenta giorni per la proposizione del ricorso per cassazione, risultando in tal modo soddisfatta la condizione della conoscenza legale del provvedimento suscettibile di impugnazione (Cass., Sez. I, 26 aprile 2023, n. 10971)

Muovendo da un parallelismo con la disciplina fallimentare, la Suprema Corte evidenzia come, anche in tema di adozione, la qualificazione dell’attività posta in essere dalla cancelleria per porre a conoscenza la parte della decisione assunta non possa ritenersi decisiva, dovendosi invece considerare rilevante la circostanza per la quale alla parte sia stata in ogni caso trasmessa copia integrale del provvedimento suscettibile di impugnazione. Viene infatti evidenziata l’ormai perfetta coincidenza tra l’attività che il cancelliere pone in essere ai fini della notificazione e quella che esegue in sede di comunicazione: in entrambi i casi egli porta la sentenza a conoscenza del destinatario mediante invio di un messaggio di posta elettronica certificata contenente in allegato il testo integrale del provvedimento. La differenziazione delle due attività si giustificava allorquando esse avevano un ben diversa portata, attuandosi la comunicazione della sentenza con il biglietto di cancelleria contenente il solo dispositivo della pronuncia. La Supra Corte ritiene dunque ragionevole che all’attuale coincidenza di contenuti delle attività di notificazione e comunicazione poste in essere dal cancelliere debba oggi corrispondere una uniformità del regime impugnatorio dei provvedimenti che ne sono oggetto e ciò anche in funzione di quella esigenza di celerità nella definizione del giudizio che anima la previsione di cui all’art. 17, co. 1 e 3 della L.n. 184 del 1983.

                                                                                                                                     A cura di Elena Borsotti