Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

L’applicazione del principio dell’alternanza alle cariche istituzionali determina la conferma dell’ineleggibilità dei membri del C.N.F. che hanno svolto due mandati consecutivi e la necessità conseguente alla pronuncia di dare seguito a nuove elezioni (Trib. Roma, Sez. II Civ., Ord., 25 settembre 2020)

Con l’ordinanza in commento, la seconda sezione del Tribunale di Roma si pronuncia sul ricorso ex art. 702 bis c.p.c. proposto da singoli membri dell’avvocatura e da varie associazioni forensi dichiarando l’ineleggibilità dei candidati consiglieri del C.N.F. ex art. 34 L. 247 del 2012, già proclamati Consiglieri con delibera del C.N.F. del 20.02.2019, e sospesi dalle funzioni in via cautelativa ex art. 700 c.p.c..

L’ordinanza del Tribunale fa propria la giurisprudenza delle Sezioni Unite della Cassazione e della Corte Costituzionale, che più volte avevano ribadito come il principio dell’alternanza delle cariche istituzionali fosse un principio fondamentale ed ineludibile del nostro ordinamento. Il Tribunale si pronuncia, altresì, sulla legittimazione attiva dei singoli avvocati ricorrenti, oltre che delle associazioni forensi affermandone la diversa posizione rispetto alla domanda proposta. Secondo la seconda sezione del Tribunale di Roma, gli avvocati che agiscono “uti singuli” nella impugnativa hanno piena legittimazione attiva ed interesse ad agire in quanto in quanto portatori di interessi determinati dall’iscrizione nell’albo ex art. 24 L. 247 del 2012, cosa che non accadrebbe con le associazioni che non avrebbero una posizione giuridica differenziata al pari dei singoli professionisti e, pertanto, sarebbero carenti di legittimazione attiva. L’ordinanza rileva come alla dichiarazione di ineleggibilità dei candidati, l’ordinamento non prevede espressamente un rimedio, di guisa che ,a tale lacuna non si può, secondo il Tribunale, che rimediare con nuove elezioni, il cui procedimento dovrà essere effettuato a cura del Ministero della Giustizia.

A cura di Raffaella Bianconi