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giurisprudenza

La presentazione da parte dell’avvocato sospeso del preventivo per l’incarico, costituisce violazione deontologica (Cass., Sez. Un., 4 febbraio 2021, n. 2607)

La Suprema Corte a sezioni unite si è occupata della posizione dell’Avvocato il quale, sospeso dall’esercizio della professione, aveva emesso un preventivo nei confronti del Cliente facendosi sottoscrivere mandato professionale per assisterlo in un procedimento penale.
Nel caso di specie il Legale non si era, infatti, limitato alla semplice proposizione di un preventivo, ma aveva altresì percepito compensi in anticipo sull’attività da svolgere.
La Suprema Corte in particolare sottolinea che, sebbene le attività professionali indicate nel preventivo siano tutte state svolte successivamente al termine del periodo di sospensione, “la ratio decidendi della sentenza che ha riconosciuto la fondatezza del capo d’incolpazione relativo all’espletamento di attività professionale nel periodo di sospensione disciplinare che il CNF ha ricondotto, anzitutto, alla sottoscrizione del preventivo” “un comportamento deontologicamente rilevante dell’avvocato”.
Per tali motivi rigettava il ricorso.

A cura di Simone Pesucci