Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Liquidazione giudiziale dei compensi: criteri e valore della nota spese (Cass., Sez. VI, 26 ottobre 2021, n. 30087)

La sentenza in commento ha avuto origine dal ricorso proposto dal legale che si era visto liquidare i propri compensi in misura inferiore ai parametri legali di cui al D.M. 55/2014 nonostante il deposito della propria nota spese.

Ricorre in cassazione sollevando due motivi di doglianza: in via principale contesta la liquidazione effettuata dal giudice in misura inferiore ai minimi tabellari senza aver tenuto conto della nota spese dallo stesso depositata, in via subordinata contesta comunque che la liquidazione sia avvenuta in misura inferiore ai minimi tabellari.

La Corte ritiene fondati entrambi i motivi di gravame.

I giudici sostengono, infatti, che dopo l’abrogazione delle tariffe non sussiste più il vincolo di inderogabilità dei minimi tariffari, tuttavia i parametri di cui al DM 55/2014 “costituiscono criteri di orientamento e individuano la misura economica standard del valore della prestazione professionale”. Il giudice, quindi, è tenuto a specificare i criteri di liquidazione soltanto qualora si discosti da tali parametri.

Inoltre, laddove venga depositata in giudizio la nota spese l’esigenza di fornire una motivazione alla liquidazione dei compensi sorge qualora il giudice decida di discostarsi da essa dovendo motivare le ragioni dell’eliminazione o la riduzione di alcune di esse.

Sempre in merito al valore della nota spese la Corte ribadisce anche che la stessa funga anche da limite al potere del giudice di liquidare i compensi in favore della parte vittoriosa dovendosi attenere, sulla base del principio della domanda, a ciò che la parte richiede che venga liquidato.

A cura di Sofia Lelmi