A seguito di un esproprio per pubblica utilità, l’ente espropriante impugnava di fronte alla Corte di Cassazione il provvedimento con il quale la Corte d’Appello quantificava l’indennità di occupazione. La notifica del ricorso a una delle controparti risultava nulla ma la Corte di Cassazione ha deciso il ricorso immediatamente, senza disporre la rinnovazione della notificazione, ritenendo l’esistenza di evidenti motivi di inammissibilità dello stesso.
Secondo la Suprema Corte, il principio della ragionevole durata del processo impone, in presenza di un’evidente ragione d’inammissibilità del ricorso, “di definire con immediatezza il procedimento, senza la preventiva integrazione del contraddittorio nei confronti di litisconsorti necessari, cui il ricorso non risulti notificato, trattandosi di un’attività processuale del tutto ininfluente sull’esito del giudizio”.
A cura di Leonardo Cammunci