Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Sulla consulenza tecnica di parte: natura e producibilità in appello (Cass. Civ., Sez. VI, Ord., 26 maggio 2021, n. 14469)

Con l’ordinanza in esame la Corte di Cassazione ha avuto modo di pronunciarsi sulla natura e sulle caratteristiche della consulenza tecnica di parte, ai fini della sua producibilità in giudizio.

Nel caso di specie, in sede di appello, la parte aveva prodotto per la prima volta consulenza tecnica di parte, redatta successivamente alla conclusione del giudizio di primo grado.

La Corte territoriale, con sentenza, aveva quindi dichiarato tardiva ed inammissibile, ai sensi dell’art. 345 co. 3 c.p.c., la produzione della perizia di parte nel giudizio di appello.

La Suprema Corte, investita della questione, ha corretto la motivazione della sentenza della Corte di appello, affermando che “la consulenza tecnica di parte costituisce una semplice allegazione difensiva, priva di autonomo valore probatorio, la cui produzione, regolata dalle norme che disciplinano tali atti e perciò sottratta al divieto di cui all’art. 345 c.p.c., deve ritenersi consentita anche in appello (Cass. civ. sez. VI n. 2347 del 31 gennaio 2017; cass. S.U. n. 13902 del 3 giugno 2013). La natura tecnica del documento, infatti, non vale ad alterarne la natura che resta quella di atto difensivo”.

A cura di Giulio Carano