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giurisprudenza

Ultrattività del mandato difensivo: resta valida la procura al difensore, conferita in ogni stato e grado del processo, anche dopo che la parte rappresentata sia deceduta ovvero divenuta incapace (Cass., Sez. III, 6 aprile 2022, n. 11193)

Ad ulteriore conferma di un consolidato orientamento giurisprudenziale la Suprema Corte torna a ribadire la validità della procura, conferita al difensore in ogni stato e grado del processo, anche dopo che la parte assistita sia deceduta ovvero divenuta incapace. In particolare, in virtù del principio dell’ultrattività del mandato, la morte o la perdita di capacità della parte costituita a mezzo di procuratore, dallo stesso non dichiarate ovvero non notificate alle altre parti, comportano che la notificazione fatta al predetto procuratore di un provvedimento è idonea a far decorrere il termine per la relativa impugnazione nei confronti della parte deceduta o divenuta incapace, che detto procuratore, qualora munito di procura alla lite valida per gli ulteriori gradi del processo, è legittimato a proporre impugnazione in rappresentanza della parte – deceduta o divenuta incapace – che deve validamente considerarsi parte processuale ed infine che deve considerarsi valida ed ammissibile la notificazione fatta presso il predetto procuratore. Pertanto, giusta la regola dell’ultrattività del mandato difensivo, l’avvocato procuratore continua a rappresentare la parte come se l’evento stesso non si fosse verificato, risultando così stabilizzata la posizione giuridica della parte rappresentata.

                                                                                                                                                                                                                                                                               A cura di Elena Borsotti