Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

La statuizione di compensazione delle spese, qualora non vi sia soccombenza reciproca, deve essere esplicitamente motivata da parte del giudicante (Cass., Sez. II, Ord., 19 Settembre 2023, n. 26847).

La vicenda in esame trae origine da un ricorso in opposizione proposto da un Avvocato contro il rigetto dell’istanza di liquidazione del compenso per l’attività svolta dal medesimo quale difensore d’ufficio.

Il Tribunale competente, quindi, accoglieva l’opposizione ma compensava integralmente le spese di lite con la motivazione “si ritiene opportuno compensare le spese del giudizio”.

Ricorre dunque per Cassazione l’Avvocato sulla base di due motivi:

1) per avere il Tribunale compensato tra le parti le spese di lite in violazione del principio della soccombenza e con provvedimento privo di motivazione;

2) perchè la motivazione “si ritiene opportuno compensare le spese del giudizio” sarebbe scarna ed incomprensibile, nonchè priva dell’indicazione delle gravi ragioni ed eccezionali ragioni che legittimano la compensazione delle spese di lite ai sensi dell’art. 92, comma 2, c.p.c.

La Corte di Cassazione ritiene fondati i suddetti motivi di impugnazione.

Premette la Corte che in tema di spese legali, la compensazione per “gravi ed eccezionali ragioni”, sancita dall’art. 92 c.p.c. nei casi in cui difetti la reciproca soccombenza, riporta ad una nozione elastica, che ricomprende la situazione di obiettiva incertezza sul diritto controverso e che può essere conosciuta dal giudice di legittimità solo ove il giudice del merito si sia limitato ad una enunciazione astratta.

Il giudice, prosegue la Corte, deve esporre in modo argomentato le motivazioni che sorreggono la statuizione di compensazione delle spese, in presenza delle gravi ed eccezionali ragioni che devono essere esplicitamente indicate nella motivazione della sentenza a tenore dell’art. 92 c.p.c. (Ordinanza n. 1950 del 24/01/2022).

Nella specie, deve rilevarsi che la sentenza impugnata non ha esplicitato le ragioni poste a fondamento della ritenuta compensazione delle spese, tant’è che il giudice del Tribunale adito si è limitato ad affermare apoditticamente che, nonostante l’accoglimento totale della domanda della ricorrente, fosse opportuno compensare le spese del giudizio.

A cura di Devis Baldi